Anche le macchine guardano le nuvole
Anche le macchine guardano le nuvole
Pubblichiamo l’intervento di Pino Perri, CEO di Printmateria Srl, al convegno online “Trasformazione digitale e lavoro artistico” condotto da MACLab dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Lunedì 29 giugno.
Sono Pino Perri titolare della ditta Printmateria , mi occupo di strutture per la comunicazione, arredi per vetrine e arredi per interno ed esterno.
La macchina attrice del documentario ci permette di dare profondità, tridimensionalità al settore della comunicazione.
Sono stato coinvolto dal Prof. Panozzo Fabrizio in questo interessante esperimento e sono felice di aver partecipato, per la verità mi sono limitato a mettere a disposizione il Robot e lo spazio per la rappresentazione teatrale.
Quando posso permettermelo economicamente appoggio volentieri iniziative artistiche perché dietro ogni gesto c’è un emozione, un pensiero, una parola. È inevitabile di conseguenza che il mondo del fare conosca l’origine di un’azione.
L’arte teatrale attraverso la finzione a mio avviso rappresenta bene le emozioni, studiarle, osservarle, oltre a curare ed arricchire la mia cultura è utile per conoscere il consumatore e le sue esigenze. Di fatto io vendo la trasformazione delle emozioni in materia.
Ero anche curioso di capire come il teatro potesse realizzare una storia con un Braccio che di vita ha solo il movimento, so che esistono tra gli esperti idee diverse sul come l’attore debba affrontare la recitazione, con o senza coinvolgimento emotivo, per cui volevo capire questo Braccio senza cuore come poteva inserirsi in una rappresentazione artistico teatrale.
Ho letto diverse cose sulla argomento Robot personalmente credo che prima di umanizzare i robot sia necessario umanizzare l’uomo.
Come dice Heinz Von Foster l’inventore della parola computer, “l’uomo è un robot biochimico che capta flussi elettrici nell’universo che ha già ha in sè tutto il creato”, quindi anche noi potremmo essere dei robot non ancora del tutto umanizzati.
L’uomo è una stratificazione di emozioni. Non credo che ai Robot basti avere un infinità di informazioni e attingere ad esse il più velocemente possibile per creare la Volontà, la Nostalgia, la Dimenticanza, l’Amore.
Non so se si arriverà a sviluppare l’intelligenza emotiva nei Robot, la storia, la vita è fatta di emozioni.
Credo e spero che il punto zero, ovvero quello dell’auto-prodursi dei robot non avvenga. Mi farebbe paura assistere ad una macchina con l’intelligenza emotiva che non sappia apprezzare la bellezza, che non abbia la coscienza.
Leggendo le previsioni nel passato circa il futuro tecnologico ed i suoi risvolti poche e forse nessuna di esse si sono realizzate come s’immaginavano
Io penso che ciò che conosciamo per certo è il nostro passato e “quasi” il nostro presente
Rilkie diceva che il nostro futuro è già dentro di noi ancora prima che accada.
Flaiano diceva “Ho una tale fiducia nel futuro che faccio progetti solo per il passato“.
Come imprenditore tento di non resistere al cambiamento così veloce, in fondo il cambiare il divenire è un componente fondamentale della vita,
mi auguro e spero di approcciarmi sempre con curiosità ed interesse al “giorno dopo giorno” senza cadere nelle abitudini patologiche.
Anche le macchine guardano le nuvole